domenica 19 agosto 2012

*Ci scusiamo per il disagio*

Mi sono preso un po' di tempo e ho spostato il blog. Il nuovo indirizzo è http://camena.wordpress.com/, e questo è con ogni probabilità l'ultimo post qui su blogspot. (:

martedì 14 agosto 2012

Guest stars - III

È qualche giorno che sono di umore un po' melanconico - sarebbe meglio dire, un po' più melanconico del solito. Anche per questo oggi è ospite Brecht con «Ricordo di Marie A.».

sabato 11 agosto 2012

Relata refero

Trovo qualche difficoltà a connettermi al web, probabilmente anche la settimana prossima ci sarà qualche problema con l'aggiornamento: visto che ho poco tempo per scrivere, mi affiderò a citazioni raccolte qui e lì.

venerdì 3 agosto 2012

Leggeratura

Come preludio, un simpatico scambio avvenuto al bar.

 - «Buongiorno, un'acqua tonica.»
- «Certo! Liscia, ghiaccio, limone?»
- «...hmmm. Liscia, ghiaccio e limone!»
- «...»
- «...?»
- «Se è liscia, non possono esserci ghiaccio e limone.»
- «...ghiaccio e limone, grazie.»

È senz'altro legittimo chiedersi cosa mi abbia spinto a rispondere «liscio, ghiaccio e limone!» - dirò solo che le motivazioni ci sono, ma non sono troppo interessanti, trattando fondamentalmente di un abuso di logica formale e del non aver previsto che il barista potesse porre interrogativi di qualche tipo.
Mi ha colto alla sprovvista, e ho risposto nel modo che mi sembrava più logico, e il problema è fondamentalmente nella nozione di logico.

martedì 31 luglio 2012

Guest stars - II

Questa volta un pezzo di bravura da 'Tutte le parole' di Saramago: è la descrizione di un cimitero in cui sono andati accumulandosi defunti (memorie) di diverse epoche.

venerdì 27 luglio 2012

Non si vive di solo pane

 Oggi ho accompagnato Nicolaj in facoltà, in occasione di un esame di filosofia del diritto, e ho provato a fingermi competente della materia. La copertura è saltata subito, in compenso lui si è saputo dimostrare valente filosofo.

- «E poi c'è Bruneck (?), che non mi ricordo mai...»
- «...?»
- «Sì, quello dei tre filoni...»

venerdì 20 luglio 2012

Altre brevi note

L'idea alla base delle 'note' è un po' quella di, al contempo, analizzare come nascono certi concetti della fisica - di quella che al momento conosco meglio - e mostrare il lato umano dei suddetti concetti. Troppo spesso ci si dimentica di come nasce l'idea fisica: percezione sensoriale di un fenomeno, scomposizione e analisi, traduzione matematica.

Ecco, va osservato che è in primo luogo la percezione sensoriale ad essere falsata: dallo stesso ambiente ognuno estrapola diversi caratteri sensoriali - in altre parole, ad ognuno 'rimane impresso' qualcosa di differente, e l'analisi si svolge proprio su ciò che 'rimane impresso'.
In secondo luogo, c'è un'eliminazione cosciente di dati che consideriamo secondari o fuorvianti: una volta elaborata una teoria che ci piace, siamo ben disposti a chiudere un occhio sui fattori percepiti che la falsano. Etichettare questi fattori come accidentali li scredita a beneficio della teoria, che a questo punto può essere formalizzata per bene.

martedì 17 luglio 2012

Guest stars - I

Ogni tanto proporrò dei brani da opere che mi sono piaciute. Iniziamo con Sostiene Pereira, di Tabucchi.

«Ebbene, disse Pereira, [...] è come se avessi voglia di pentirmi della mia vita, non so se mi spiego.

Il dottor Cardoso cominciò a mangiare la sua sogliola alla mugnaia e Pereira seguì il suo esempio. Bisognerebbe che conoscessi meglio gli ultimi eventi della sua vita, disse il dottor Cardoso, forse c'è stato un evento. Un evento in che senso, chiese Pereira, cosa vuol dire con questo? Evento è una parola della psicoanalisi, disse il dottor Cardoso, non è che io creda troppo a Freud, perché sono un sincretista, ma credo che sul fatto dell'evento abbia ragione senz'altro, l'evento è un avvenimento concreto che si verifica nella nostra vita e che sconvolge o che turba le nostre convinzioni e il nostro equilibrio, insomma l'evento è un fatto che si produce nella vita reale e che influisce sulla vita psichica, lei dovrebbe riflettere se nella sua vita c'è stato un evento. Ho conosciuto una persona, sostiene di aver detto Pereira, anzi, due persone, un giovanotto e una ragazza.

[...]

venerdì 13 luglio 2012

Alcune brevi note sulla precessione

Mi sono reso conto ora che oggi è venerdì, che non avevo scritto niente e che è quasi ora di cena - non in quest'ordine, a dire il vero, ma non che sia fondamentale.

Il termine 'precessione' - ho deciso che da ora in poi userò gli apostrofi come virgolette - è legato a un gran numero di fenomeni fisici: in questi giorni ho sotto esame il moto che la trottola compie quando ha rallentato ma ancora non si è fermata, ovvero i pochi istanti che passa girando su se stessa ma con l'asse sbilenco, se mi si passa il termine. Obliquo forse sarebbe più corretto, ma lasciam stare queste quisquilie.

venerdì 6 luglio 2012

Le intermittenze della vita

Insieme a Le intermittenze della morte avevo preso un altro romanzo di Saramago - trattasi, per la cronaca, di Tutti i nomi -, ma ora ho aspettative troppo alte sull'autore perché sia giusto che io lo inizi a leggere, e così, per spezzare, ho deciso di passare alla poesia: seguendo un vecchio consiglio della Donnola ho deciso di leggere qualcosa di Montale, e la scelta è caduta su Le occasioni.

venerdì 29 giugno 2012

L'incontro sfortuito in un liceo nostrano di una tenda e una macchina da cucire

Diciamo che, se per ipotesi Famiglia Cristiana facesse un test del tipo Quale personaggio biblico sei?, e, supponiamolo per amor di discussione, mi trovassi ad affrontare il suddetto test, probabilmente il risultato sarebbe qualcosa come Maria di Betania: la vita contemplativa, o giù di lì, i motivi del suddetto vivere contemplativo trovandosi nella contemplazione delle pareti della camera in cui si dovrebbe studiare, o di recenti geroglifici poggiati su carta.

sabato 23 giugno 2012

La straziante mezz'ora

Lo diceva sempre mio padre (lo dice tuttora), Vieni in sala da pranzo prima che sia pronto da mangiare, ché non sei al ristorante; tuttavia, con qualche espediente (fantomatici homework da terminare entro e non oltre l'una, urgentissime faccende-di-cui-ora-non-c'è-tempo-per-spiegare, mugugnii incomprensibili eccetera) si arrivava al desco familiare sempre più o meno in contemporanea al piatto fumante.

martedì 19 giugno 2012

Integrare per parti (come non l'avete visto mai)


(ho anche aggiunto la libreria aNobii, qui a destra. Sarà un annetto che non la aggiorno - non c'è Pessoa! -, ma ora mi ci metto e lo faccio.)

venerdì 15 giugno 2012

Per un pugno di sàccari


«Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra, talvolta vediamo la vita nell'aria. E la chiamiamo polvere.» [da Margherita Dolcevita]

venerdì 8 giugno 2012

Silenzio stampa

(questa settimana non ho molto da dire, quindi non c'è un vero e proprio post.
Edit: però, più o meno in riferimento a quanto ho scritto la settimana scorsa, c'è questo.)





sabato 2 giugno 2012

I responsabili del terremoto

La scusa più credibile che mi è venuta in mente fino ad ora: "Sono in ritardo di un giorno perché volevo vedere come sarebbe stato cambiare l'orario a seconda della longitudine anziché della latitudine*". Aggiungerò a mia discolpa che non ci ho pensato molto, non volendo aggravare la mia situazione - del resto io la puntualità pare la sia andata perdendo per strada, più o meno da Gennaio in poi.
Tutta opera di Nicolaj.

venerdì 25 maggio 2012

Sull'effetto Povo

Mi chiedono approfondimenti sulla laconica uscita del post precedente riguardante l'effetto Povo: riportiamo dunque una memoria scritta, dai diari del 2765 ab U.C. di Biagio l'Orientale.

sabato 19 maggio 2012

La beffa di Biagiari

Non volevo fare un post che parlasse di Age of Empires II.
Ma sto facendo un post che parla di Age of Empires II.
Oltretutto, solo per dire qualcosa che può capire solo chi ha dimestichezza del gioco, e che chi è in grado di capire troverà in definitiva worthless.
Insomma: giocando contro l'Originale sono riuscito a far penetrare due miei contadini nel suo accampamento e a fargli costruire di nascosto una torre giusto accanto al centro città, gesto fondamentalmente inutile, ma pazienza. Volevo dirlo, e dare all'impresa un nome.

Per il resto, si potrebbe scrivere degli improbabili incontri in calzettoni e ciabatte con le piacenti vicine di casa, o della teoria di Nicolaj sugli "estremisti fisici" riguardo alla vicenda Ansaldo, ma anche del famigerato Effetto Povo e delle sue implicazioni nelle menti dei giovani universitari, come pure delle tentate scorribande dei nostri nelle biblioteche comunali, per tentare improbabili approcci.

Ma per questa settimana preferisco lasciar spazio all'inventiva del lettore. Quello che riuscite a immaginare sarà probabilmente (a grandi linee) quello che è accaduto.
Garantito.

venerdì 11 maggio 2012

L'insetto e i suoi derivati

Quest'oggi l'Originale ha tirato giù la solita manfrina del comprendere la vita riportandola a schemi matematici: noialtri gli si vuole bene, e ormai, un po' come col caro nonnetto che ha perso qualche colpo, tendiamo ad annuire con fare condiscendente alle sue uscite, così da non scatenare interminabili discussioni.
Ad ogni modo, il nostro, come ogni buon fondamentalista matematico, è diventato sostanzialmente sordo a qualsiasi critica al suo sistema di pensiero, così che ogni tanto ci si può arrischiare a contraddirlo, fino ad asserire addirittura l'esatto opposto di ciò che sostiene.

Esempio: «Bisognerebbe scegliere se capire la vita o viverla.»
L'asserzione di cui sopra mostra in generale come la correttezza grammaticale non abbia nulla a che fare con la sensatezza del pensiero espresso - parlo di (mancata) sensatezza perché si può osservare come la frase mantenga sostanzialmente immutato il proprio significato sostituendo a "capire" un qualsiasi verbo, eccezion fatta per vivere. Da un altro punto di vista, è una frasetta che può essere usata per demolire qualsiasi proposito, ed è quindi in qualche modo un mezzo ideale per accendere le discussioni - se non fosse che l'Originale non ha abboccato. Che peccato.

Mentre riflettevo sul capire la vita o viverla, mi sono imbattuto nella seguente striscia:


«Or am I a scientist

La fonte è xkcd, ed esemplifica bene come non si possa fare lo scienziato; si è uomini di scienza, più come un temperamento che come un talento (il titolo della striscia è proprio "Temper"), e questo può destare un certo interesse nella categoria.

Per volare più basso: ieri ho avuto la brillante idea di lasciar "cambiare aria" alla mia stanza fino alle 8 di sera, con il bel risultato di trovarmi al momento di andare a dormire invaso da insettini di diversa stazza e specie. Per quanto più di qualcuno, per il troppo osare, fosse finito arrosto nella lampada, ne rimanevano in numero tale da non poterli schiacciare tutti a colpi di ciabatta, così si è dovuti passare al DDT, per poi arieggiare la camera per evitare conseguenze spiacevoli quanto crudamente ironiche. Prevedibile esito: ancora più insettini.

Nicolaj ha portato un po' d'ordine in tutto ciò - entusiasmato dall'insetticida come fosse un oppiaceo, ha prima provveduto ad aggravare la situazione dell'ossigeno come minoranza etnica nella comunità dei gas presenti in camera, per poi, armato di una ciabatta per mano, abbattere uno per volta i coraggiosi superstiti nemici - da segnalarsi un'uccisione per lancio della calzatura, di indubbio effetto scenico.

I nostri eroici uomini di scienza (più qualche intruso) saranno nuovamente impegnati stasera a capire la vita e svelare i profondi misteri dell'esistenza rimanendo incollati dietro ad un monitor per trastullarsi con giochi di 15 anni fa.
Son cose che ci si deve nascere per forza.

sabato 5 maggio 2012

Un ritorno non è impresa da niente

I viaggi sono sempre stressanti, specie per un cultore dell'otium quale il sottoscritto; va comunque detto che con Trenitalia sono in buoni rapporti - principalmente perché utilizzando un qualsiasi altro mezzo avrei maggiori spese e perdite di tempo, e quindi, pur con tutti i ritardi, non è che ci sia da lamentarsi.
Unico appunto: se nei Frecciargento ci fossero delle bocchette dell'aria non si rischierebbe di passare l'ultima mezz'ora di viaggio respirando anidride carbonica come una pianta d'appartamento (senza, ahimé, produrre ossigeno). Ma non è che sia così importante.

Passando ad argomenti più interessanti: nell'ultimo post avevo parlato della progettata stesura di un Vangelo narrante la matematica novella dell'Originale: la Donnola per l'occasione ha veramente vestito i panni dell'evangelista e si è messa all'opera con risultati che già la pongono in odore di santità. Sono stati realizzati due capitoli (1, 2), entrambi meritevoli di attenta lettura e riflessione.

L'affare olandese si è invece burlescamente concluso con una tragedia del messaggio à la Romeo e Giulietta - un modo altisonante per dire che mi sono accorto alle 3 di notte (appena rientrato a casa dopo l'edificante sessione settimanale di Age of Empires II) di essere stato contattato attorno all'una e mezza da una delle fanciulle in questione, che chiedeva se per caso avessi impegni per quell'ora.
Trattasi della classica situazione in cui si ritrova chi, avendo comprato un Gratta&vinci da 2€ poi disgraziatamente scivolato in un tombino, rimane per giorni, settimane, a volte mesi, tormentato dall'idea che proprio quello fosse il bigliettino recante un'esorbitante vincita, occasione persa per la propria distrazione colpevole.
Che fosse un bigliettino perdente come tutti gli altri non passa mai per la testa - diciamo pure che è più gradevole pensare di aver avuto occasioni e averle perse piuttosto che convincersi di non averne mai avute affatto.

Tra gli eventi degni di nota della settimana va almeno citata la visita ad un caffè letterario (!) a Trento, poi prontamente ribatezzato bar con dei libri - per citare letteralmente, "Non è un caffè letterario, è un bar con dei libri. Che è anche una cosa auspicabile, ma non è un caffè letterario".
Si potrebbero poi fare delle considerazioni in merito al fatto che, mentre i colleghi giuristi si lamentano di avere solamente due settimane di stacco dalla fine dei corsi all'inizio degli esami [noialtri si finisce il primo giugno e il primo esame è tre giorni dopo, ndr], ma si consolano con ponti di 10 giorni in occasione del 25 aprile e primo maggio e gite in amene località nordiche, ci sono universi paralleli ma non troppo distanti in cui sono iniziati i sacrifici alla trinità indù per poter arrivare vivi a fine Luglio - sì, si potrebbero, ma tra il dire e il fare...

venerdì 27 aprile 2012

Le avvisaglie del fato

Produrre locuzioni altisonanti per mascherare situazioni tragicomiche è stato sempre uno dei capricci dell'Orientale, che, discutendo con l'Originale, sintetizzava così quest'oggi gli inusuali avvenimenti degli ultimi giorni, nominandoli avanguardie di un luminoso - e auspicabilmente prossimo - avvenire.

Tutto inizia sabato, quando Nicolaj propone - non si sa bene perché - di andare la sera successiva a cena; durante la giornata, vengono alla luce ben due possibili motivazioni: la Donnola sarebbe partita il mercoledì successivo per Stoccolma, e lunedì sarebbe stato il compleanno dell'Originale (universalmente conosciuto come Il Natale di Molfetta).
I nostri si recano dunque a celebrare la Vigilia di Molfetta: la compagnia può vantare la presenza dell'Orientale, della Donnola, dell'Ingegner Pulsante, di Nicolaj e di chi vi scrive. Si passa la cena discorrendo di come poter degnamente tramandare ai posteri le gesta dell'Originale, progettando tra l'altro la stesura di un Vangelo.

(Per inciso, solo la Donnola produrrà qualcosa, la notte stessa. Ecco un estratto:
«Venuto dalle spiagge della Puglia
A convertire bestie e letterati
La matematica per lui è la guglia
E tutto il resto è roba da sfigati
E dunque, lode e gloria della Puglia
Ben venti anni adesso son passati
Da quando fosti al mondo che ti garba
E già completo di codino e barba.»)
La sorpresa della serata si incarna in un quartetto di piacenti fanciulle olandesi, che inaspettatamente apostrofano la compagnia, chiedendo di grazia dove ci si possa andare a divertire la sera a Trento - domanda che potrebbe passare per retorica, conoscendo Trento e i nostri, ma rivolta in completa buona fede.

Panico ed euforia iniziano a serpeggiare tra le fila della brigata, e, mentre l'Originale propone concitatamente di portarle nella sua magione e usare il Limoncello appositamente depositato in freezer - come bevanda nel migliore dei casi, come oggetto contundente nel peggiore - per trarre il massimo profitto dalla situazione, comunicando in un inglese stentato il resto del gruppo comincia a scortare le sventurate in giro per la città, in cerca di locali aperti.
Si trova, con gran sollievo dei nostri e un certo disappunto delle fiamminghe, in cerca di locali da ballo, soltanto una birreria.

La serata, che l'Originale chiamerà successivamente "Una battaglia vinta", incitando nel contempo i compagni di merende a non perdere la concentrazione necessaria (?) alla vittoria della "guerra", trascorre piacevolmente, e ci si dà appuntamento per l'indomani.
Con un fare tipico di esperti coglitori di funghi, i nostri decidono di tenere nascoste le nuove conoscenze, e, con lo spirito del cacciatore di cinghiali che già sente sua la preda, l'Originale predispone la spartizione delle componenti del gruppo.

(Il lettore attento avrà forse rilevato che, a fronte di quattro piacenti fanciulle, i nostri sono cinque.
Il lettore informato avrà ricordato che Nicolaj è felicemente fidanzato, a distanza.

Il lettore perspicace avrà intuito perché Nicolaj non abbia potuto voluto nei giorni successivi unirsi ai nostri per riincontrare le fanciulle.)

La sera a seguire, seppur con qualche difficoltà dovuta alle differenze di linguaggio, si riesce a organizzare un altro incontro, scampando per la seconda volta il pericolo di finire in qualche locale da ballo. Gli argomenti di conversazione iniziano a languire.

Siamo a martedì: le ragazze chiedono ancora di uscire, ma stavolta i nostri non perdono la testa; ci sono cose più importanti nella vita di un uomo, e comunque Age of Empires II vale bene un gruppo di quattro piacenti olandesi - no, non è vero, ma stendiamo un velo pietoso e passiamo a mercoledì.

Mercoledì: la Donnola è partita.
I nostri rimangono in tre, ma si presentano solo due olandesi, e stavolta, sfortunatamente, si trova aperto un locale in cui sembra si possa ballare. Il sottoscritto si dilegua prima di entrare, l'Ingegner Pulsante e l'Originale tentano la sorte e scoprono che in realtà non c'erano possibilità di ballo, all'interno - ma nessun risvolto interessante, pare.

Da allora, delle olandesi non si sa più nulla.
Rimane un solo rimpianto: non aver potuto sottrarre il simpatico libricino-guida all'Italia con le frasi utili per relazionarsi con gli autoctoni: «Che bello, cardinali e gangster che si contendono il potere!», «Vieni qui, o mia bella salsa alla marinara!», ed altro ancora.

(Sul serio.)

sabato 21 aprile 2012

Nomen omen

Gli esami si avvicinano inesorabilmente.
Per non pensarci, i nostri si ritirano il venerdì sera chez Biagio l'Originale & la Donnola, per annegare i propri dispiaceri e preoccupazioni in Age of Empires II: e in effetti, il fatto che ci sia incontrati alle 19:00 per cenare e poi iniziare e finito dopo le due di notte dà qualche suggerimento sulla non indifferente resistenza che offrono le suddette preoccupazioni prima di soccombere, e sulla volontà dei nostri per trovare un qualche rimedio alla cosa.
Tipo, non so, studiare.

Non che le lezioni facilitino. Si può dimostrare il seguente

TEOREMA DELL'ONOMASTICA DELLE VARIABILI

Quando durante una lezione bisogna assegnare un nome ad una variabile, questo sarà:
  1. "x", se non ci sono altre variabili presenti;
  2. Se c'è almeno un'altra variabile presente, sarà scelto nuovamente il nome di quella stessa variabile, alternativamente portata in maiuscolo, in corsivo, o ripresentata con un folkloristico apice o pedice mai visto prima;
  3. Se si sono esauriti gli apici astrusi e le possibili formattazioni, si provvederà a scegliere la lettera più simile, prendendo in considerazione ogni possibile alfabeto elaborato dalla razza umana a partire dai tempi della mezzaluna fertile.
  •  Corollario 1:
    La differenza di concetto tra due variabili è tanto più sottile e fondamentale quanto più simili sono le lettere che le descrivono.
  • Corollario 2:
    A partire dalla quinta volta che, nel corso di una lezione, una variabile viene trascritta, questa tenderà inesorabilmente alla variabile del punto 1.
    Con l'aumentare delle trascrizioni, tutte le variabili si trasformano irreversibilmente in "x".
Dimostrazione
(la dimostrazione è banale e lasciata al lettore per esercizio.
Aiuto: utilizzare l'assioma di completezza dei reali, la congettura di Goldbach e la quinta di Beethoven.)

Frustrazione? Mal di testa? Un vago sentore che tutto ciò che avete letto non abbia il benché minimo senso? Godetevi i vostri cinque minuti da studente di matematica/fisica!

sabato 14 aprile 2012

Messaggi promozionali e indicazioni mediche

Apro una parentesi brevissima e semiseria ancora prima di iniziare: This must be the place è un film abbastanza surreale per poter sembrare una storia vera, abbastanza contraddittorio per convincerne, fin troppo ottimistico per non arrivare a desiderarlo.
Chiusa parentesi. Proseguo (inizio) come se niente fosse.

L'Orientale è tornato martedì sera alle 8, abbrustolito quanto basta durante il soggiorno nelle terre natie: fortunatamente la situazione metereologica trentina non manca di coerenza e qui non c'è stato rischio di scottarsi, e anzi, si pensava proprio di tirar fuori la canoa una di queste mattine; il problema sarebbe più che altro remare in salita per arrivare fino in facoltà.

La Donnola e Nicolaj non sono invece ancora in loco, l'Ingegner Pulsante c'è ma pare essere in periodo di clausura, l'Originale si rende disponibile solo per giocare ad Age of Empires II.
Morale: si va sviluppando una certa abilità nel gioco suddetto.

Cominciano a farsi sentire con più forza i classici fastidi di inizio stagione, quali ad esempio un'inspiegata verve o la rinascita di speranza e ottimismo: le cure, da applicare tempestivamente, consistono nel continuare ad ingerire pietanze tipicamente invernali e abbattere sistemicamente a colpi di Pavese qualsiasi ingiustificato sentimento positivo. Se si dovessero presentare sentimenti positivi giustificati, tenere a mente che non esistono sentimenti positivi giustificati e comportarsi di conseguenza.

(se non siete d'accordo con quest'ultima conclusione, correte ai ripari prima che sia troppo tardi! Ci siete già dentro fino al collo.)

P.S.: Lo so, oggi sono in ritardo di più di un'ora con l'aggiornamento, ma capitemi, c'erano degli elefanti da guerra che dovevano guadare un fiume, e non potevo tirarmi indietro.
E una provetta di Analisi II.
Ma questo non è veramente importante.

venerdì 6 aprile 2012

Il suonatore Biagio

 Dov'è Biagio l'Originale
che fu sorpreso dai suoi vent'anni
e con Pokemon Giallo avrebbe ancora giocato?
Lui che offrì la vita alla logica,
la gola al canarino* e mai il pensiero
d'aver avuto torto a volte per intero.

Lui sì, sembra di sentirlo
trarre conclusioni affrettate,
a partire da ipotesi errate:

sembra di sentirlo ancora
dire allo studente di filosofia:
"La tua facoltà è più facile della mia."

È tornato a casa, ecco dov'è - come tutti, del resto.

Disgraziatamente, queste non sono settimane troppo interessanti; la reale causa, a dirla tutta, è che l'interesse nella vita e negli eventi che la compongono raramente sopravvive alla decisione di mettersi a leggere Pavese di prima mattina, alla fermata dell'autobus e con un sottofondo di pioggia scrosciante: e il nostro ha sconsideratamente compiuto questa scelta. Sicché, la settimana è sfumata immediatamente in toni di grigio.

Motivazioni d'ordine shakespeariano per il maltempo sopracitato, comunque, ce ne sono eccome: la meteorologia ha infatti prontamente seguito le logiche del Macbeth, e il tempo è andato incupendosi da quando l'Originale ha rischiato di vincere a Citadels - evento apocalittico in grado di scatenare l'Armageddon, e prontamente sventato dalla Donnola, che si è rifiutata di concludere la partita - e ha totalizzato una serie di clamorose vittorie in Age of Empires II.

Qualunque fosse la ragione dei rovesci di mercoledì e giovedì in quel di Trento, il nostro Orientale ha potuto verificare che, se non è detto che nelle scarpe Geox il piede possa respirare, è però certo che, ad opportune condizioni, rischi l'annegamento: la sensazione di camminare scalzi nell'acqua, in altri contesti certamente più piacevole, è garantita quando un avvallamento del selciato forma una pozza di discrete dimensioni e il tempo, pur infernale, non vi fornisce nocchieri dagli occhi di bragia. Del resto, è probabilmente più salutare trascorrere la giornata con i piedi bagnati che non infilarsi delle monete sotto la lingua, e così non è che ci si possa lamentare. (Ma, potendo scegliere, non fatelo.)

Come tutte le volte in cui non si sa bene cosa dire, si è finito a parlare del tempo - in realtà così si è anche iniziato, ma vabbe'. È che non ci sono più le mezze stagioni, ecco perché.

* Bevanda digestiva prediletta da chiunque sia nato negli anni '20 e dall'Originale

venerdì 23 marzo 2012

L'amore ai tempi del moscerino

Uno capisce l'importanza delle mezze misure quando i risultati di un certo calcolo passano da 0.000017 a 941, e si vorrebbe un misero 35; uno capisce l'importanza della pizza a domicilio durante un LAN party, quando si preferirebbe iniziare a sgranocchiare l'arredo circostante piuttosto che staccarsi dal computer; ma Biagio l'Originale non lo capirete mai.

Quello che invece potete trarre dalla singolarità dei suoi ragionamenti è ciò che concerne la differenza tra uso di buonsenso e di logica: nel primo caso probabilmente non vi troverete a criticare il diritto alla vita o a ricondurre i problemi della razza umana a esperimenti in cui degli scienziati fanno ubriacare dei moscerini in cerca di grandi verità (la Storia ringrazia per la metafora).
Nel secondo, sì.

Sarebbe tedioso dilungarsi sull'esatto contenuto dell'articolo, e in questo caso dovremmo offrire all'Originale il diritto di replica, opportunità quanto più perigliosa ed evitanda. Permettetemi di soprassedere.

Risalendo la lista: nello scorso articolo è riuscito a fuggire dalla bozza un paragrafo riguardante la generica definizione di LAN party e la sua attuazione negli ameni circoli universitari trentini. Fortunatamente l'insieme dei lettori è strettamente contenuto in quello dei partecipanti ai suddetti party, e quindi il paragrafo non sarebbe stato di grande utilità: ma, fingendo di rivolgersi al grande pubblico del web (?), bisognerà porgere le scuse per la propria disattenzione e riproporlo qui.

Un LAN party è quella cosa che tra una settantina d'anni, ma anche meno, si organizzerà nei centri anziani al posto delle partite a bingo: consiste in una serie di computer tutti vicini tra loro sui quali gira un gioco. I computer sono collegati, così che chi si trova davanti allo schermo possa giocare assieme agli altri. Chiaro? No? Meglio, dal punto che questi sono i passatempi dei nostri eroi, e più risultano torbidi e meglio è.

Il gioco in questione - già detto? Forse: nel caso, perdonate la ripetizione - è Age of Empires II. Il sottoscritto è, malgrado il suo impegno, un pessimo giocatore, ma nel circolo sono presenti vere e proprie macchine da guerra, i Lao Tzu del ventunesimo secolo. Che spreco.
Solo per evitare fraintendimenti: se pensate che l'Originale sia tra questi, ecco, sbagliate. Non sarebbe male, ma tende a confondersi con The Sims, curando estetica e simmetria nel creare la propria città piuttosto che combattere il nemico; con tutto ciò, risulta comunque più forte di chi ora scrive.

Per quanto riguarda il primo punto, ovvero i risultati del calcolo, c'è ben poco da dire.
Una buona idea potrebbe essere quella di mettere in epigrafe alla relazione una citazione come:
«La finzione dev’essere credibile, ma la realtà questo dovere non ce l’ha mica.»
 A presto!

(La donnola ha aperto un blog! Sono riportate le sue diatribe con l'Originale - tutta la nutrita redazione di Biageide aspetta con ansia una rissa tra intellettuali.
Se continua così non ci sarà da attendere molto.)

sabato 17 marzo 2012

All we need is Radio Povo

Tecnicamente è sabato, e quindi sarei già venuto meno al proposito di pubblicare un articolo ogni venerdì. Però non chiudo ancora occhio da stamattina, e magari non si può dire che la giornata sia conclusa.

Ad ogni modo: concludere (finalmente!) una relazione di laboratorio non è mai un qualcosa di estremamente rilassante. Lo è ancora meno se si è in compagnia di tre sconosciuti che in uno squallido tentativo di imitazione dello Zoo di 105 fanno per ore delle registrazioni su una base per karaoke di Nella vecchia fattoria.

Tentare di boicottare le registrazioni mettendo a tutto volume su youtube brani culturalmente elevati, quali la Marcia Turca di Mozart, la Sonata al Chiaro di Luna di Beethoven e Una Rotonda sul Mare di Fred Bongusto (trova l'intruso) risultava quasi d'obbligo, la risposta "Noi non trattiamo con gli ingegneri" - perché sì, di ingegneri si trattava - ad un tentativo di approccio dei tre suddetti era forse di gusto discutibile, ma i nostri ne sono grossomodo usciti vivi.

Anche la relazione è carina. L'idea di fondo è che bisogna prendersi la responsabilità di tutto ciò che si scrive, ma, dato il rischio di produrre inaudite fesserie, locuzioni come parrebbe possibile vedere nelle misure, sembrerebbe che i risultati possano indicare et similia pullulano per tutto il testo.
Si è poi avuta cura di ignorare tutti i discorsi di "etica professionale", e d'altronde sarebbe stato un po' difficile dover giustificare cose come cambi repentini della forza gravitazionale, o improbabile supporre un'errata formulazione di leggi ben accettate da circa 4 secoli, e qualche calcolo ad hoc non poteva mancare. Naturalmente è ancora presto per il verdetto finale (non è stata ancora neanche spedita).

Per quel che riguarda il pomeriggio attuale, dopo aver speso la prima parte in maniera più che produttiva (aspettando che la lavatrice finisse di lavare i panni per rendersi conto, a fine lavaggio, di non aver inserito il sapone), si è proseguito col sopracitato* LAN party; a riprova del fatto che l'importante non è solo partecipare, i nostri per assicurarsi la vittoria hanno pensato bene di impostare una partita 6 contro 2, lasciando le cpu nel team meno numeroso. L'ultima partita, appena più equilibrata - ma con le cpu sempre in inferiorità numerica - si è conclusa con una tremenda disfatta dei nostri, sotto assedio dal terzo minuto circa.

Questi ed altri motivi spingono il sottoscritto a chiudere l'indecente campagna odierna quanto prima, per annegare le umiliazioni di guerra nel sonno.

*: per chi si domandasse in quale sopra questo LAN party viene citato: attendere venerdì prossimo.

venerdì 9 marzo 2012

Generalizzazioni affrettate

Le facoltà scientifiche sono, in linea di massima, quelle che maggiormente contribuiscono a creare delle deformazioni professionali, a patto di uscirne vivi e trovare una professione - entrambe ipotesi azzardate, a dire il vero -; è pure vero che il più delle volte ad uscirne vivi e trovare una professione sono menti già abbastanza deformi di loro in partenza, e così non è previsto nessun indennizzo per chi decide di dedicare la propria vita alla scienza.

(Del resto, spesso fare scienza non è tanto una professione quanto una vocazione. A ben, guardare, non sono poche le analogie con la casta sacerdotale: il rispetto totale ed incondizionato per libri che nessuno ha mai veramente letto, almeno non nella versione originale; gli incontri in luoghi tirati su da gente che della materia non capisce assolutamente un tubo; l'accettazione formale di regole poi "dimenticate" o variamente eluse; la contribuzione più o meno diretta a immani stragi; l'obbligo al celibato.)

Bisogna avere presente che basta già superare più o meno incolumi l'esame di Analisi I perché si comincino a risvegliare tic nervosi prima sconosciuti quando qualcuno proferisce banalità come «A tutto c'è un limite!», o perché si trovi incredibilmente ilare la punchline «Occhio al quadrato!» al sopravvenire di detti salomonici.

L'ultimo esempio disponibile è piuttosto recente: l'Orientale, in vista di una partita in LAN ad Age of Empires II - non possiamo più organizzare crociate, quindi ci si arrangia - si reca in un negozio di informatica.
Quando il rivenditore, ignaro del fatto che col procedere della triennale i fisici iniziano a ragionare in micron, si rifiuta di srotolare il cavo di 3 metri per far avere alla clientela un'idea di quanto sia effettivamente lungo - opponendo un «3 metri sono 3 metri in qualsiasi parte dell'universo!» - non può aspettarsi risposta più cortese di un gelido «Quasi».
E infatti così è stato.
Lo sventurato non rispose.

venerdì 2 marzo 2012

Fuori misura

La prima sessione di laboratorio - quattro estenuanti ore in cui apprendisti fisici sperimentali hanno dovuto misurare la lunghezza di alcuni cilindretti di metallo - non si può dire essere stata particolarmente challenging dal punto di vista dell'intelletto, sempre che la vostra idea di sfida non rientri nel mostrare che sapete utilizzare un metro a nastro: va detto che, a meno di avere una scimmia infiltrata nel laboratorio, qualcuno che col metro a nastro qualche difficoltà l'ha avuta c'è stato.

Controllando le misure, fatte con strumenti via via più accurati, risulta che i suddetti cilindri sono lunghi sempre meno di 14.5 millimetri, al che non si spiega come possa qualche disgraziato aver potuto, con il metro, vederne uno lungo ben 15.
Viene solo in mente l'episodio di un compagno di scuola delle medie, che riteneva che, dal momento che il primo numero è 1, le misure andassero prese anche a partire appunto dalla tacca segnata con 1 - per dare un'idea più completa del tipo potrebbe essere utile ricordare di quando, trovando nel compito in classe d'inglese un esercizio del tipo Riordina le seguenti frasi ponendo le parole nell'ordine corretto, ebbe a dire che nella sua scheda c'era evidentemente qualche errore di battitura, dal momento che le frasi erano tutte scombinate.


Un intelletto di simile livello possiede evidentemente chi sceglie il gusto del mese nella gelateria di Piazza Duomo: cannolo siciliano. Quasi peggio del gelato al panettone, il gelato al cannolo, provato con gran sprezzo del pericolo da Nicolaj - che l'ha poi gettato in un secchio -, si presenta come un impasto di calce e canditi, di cui ammirevolmente pare conservare anche il sapore.
A questo punto un'ottima idea per il prossimo mese sarebbe un gelato al Gargamella, sulla falsariga del Puffo, o alla cotoletta milanese, o, perché no?, al vetro di Murano.

(Son delusioni.)

Altra delusione è stata la mancata realizzazione della gita a Bolzano dovuta a delazioni del giorno immediatamente precedente: momenti in cui ci si aspetta di sentire qualcosa come Verrei, ma mi scade lo yogurt ma anche Devo tenere compagnia al tostapane, e cose simili.
Se tra i lettori ci fossero i diretti interessati, non vi preoccupate, sappiamo che c'erano delle validissime ragioni e non lo negheremmo mai e speriamo anche un giorno magari di scoprirle, per intanto comunque ci fidiamo.

In ultima battuta, preludio al termine di qualsiasi attività accademica/sociale/sportiva (quelle non c'erano neanche prima) è l'ottenimento dell'installer di Age of Empires, ottenimento che ha avuto luogo giusto oggi e che ha causato la perdita dell'intero pomeriggio. Speriamo sia un fuoco di paglia.

Altrimenti, autorizzo qui Nicolaj a buttare giù la porta di camera mia e strapparmi dal pc a viva forza, per la mia salute fisica e/o mentale.

venerdì 24 febbraio 2012

Scacco matto

L'inizio del nuovo semestre ha portato con sé alcune novità, quali la separazione di matematici e fisici, un orario di 3 (tre) mattine la settimana per i colleghi giuristi - che in effetti di ingiurie stan diventando piuttosto esperti -, la scomparsa dell'Ingegner Pulsante - ufficialmente attribuita alla neve, ma parrebbe più probabile supporlo annegato nell'olio di qualche condimento troppo abbondante - e l'utilizzo di aule con l'attaccapanni.

Vedere l'arredamento dell'aula in cui si studia elencato tra le novità del semestre farebbe porre a qualsiasi persona ragionevole qualche domanda sulla qualità della propria esistenza. Fortunatamente qui non si rientra nella categoria.

 Il docente di Laboratorio ha recisamente annunciato che «il fisico sperimentale non è quello che riceve ordini dal teorico e va ad avvitare bulloni» per poi indicarci dove trovare le chiavi inglesi, abbiamo rilevato che un programma professionale e gratuito è necessariamente scomodo - tranne per chi l'ha scritto, che d'altronde non butta tempo per rendere comodo agli altri qualcosa per cui non guadagnerà un soldo -, che le Serie di Fourier son venute fuori nell'età napoleonica per non far sciogliere i cannoni, qui abbiam tutti pensato a Feynman ma nessuno ha detto niente, e che, infine, se si riesce ad innescare un effetto di risonanza qualsiasi oggetto prima o poi cade in pezzi.
(Ma i Nokia prodotti negli anni '90 fanno eccezione.)

L'Originale si è presentato in facoltà entusiasta delle fantastiche ore passate nella serata precedente: dopo qualche minuto di frasi sconnesse sono cominciati ad emergere i primi dati, vertenti su "una partita di scacchi che non ti puoi immaginare", nonché sugli altissimi picchi di adrenalina raggiunti. È una cosa che mette un po' tristezza, considerando che non era neanche una variante alcolica del gioco.

Dulcis in fundo, è da riportare la pronta risposta di un compagno di facoltà all'affermazione di una ragazza in autobus: dopo aver sentito che, dei 4 ragazzi che la circondavano, 3 non avevano la patente e uno l'aveva ma senza saper guidare, la scellerata ebbe da esclamare: "Ma che uomini siete!".
Al che il nostro: "Scusami, non sono nato per soddisfare i tuoi preconcetti sessisti.", per poi rivolgersi a noi e chiedere: "E questa sarebbe una donna?".
La poverina non ha controbattuto.

(in realtà qualche insulto l'ha bofonchiato)