venerdì 27 aprile 2012

Le avvisaglie del fato

Produrre locuzioni altisonanti per mascherare situazioni tragicomiche è stato sempre uno dei capricci dell'Orientale, che, discutendo con l'Originale, sintetizzava così quest'oggi gli inusuali avvenimenti degli ultimi giorni, nominandoli avanguardie di un luminoso - e auspicabilmente prossimo - avvenire.

Tutto inizia sabato, quando Nicolaj propone - non si sa bene perché - di andare la sera successiva a cena; durante la giornata, vengono alla luce ben due possibili motivazioni: la Donnola sarebbe partita il mercoledì successivo per Stoccolma, e lunedì sarebbe stato il compleanno dell'Originale (universalmente conosciuto come Il Natale di Molfetta).
I nostri si recano dunque a celebrare la Vigilia di Molfetta: la compagnia può vantare la presenza dell'Orientale, della Donnola, dell'Ingegner Pulsante, di Nicolaj e di chi vi scrive. Si passa la cena discorrendo di come poter degnamente tramandare ai posteri le gesta dell'Originale, progettando tra l'altro la stesura di un Vangelo.

(Per inciso, solo la Donnola produrrà qualcosa, la notte stessa. Ecco un estratto:
«Venuto dalle spiagge della Puglia
A convertire bestie e letterati
La matematica per lui è la guglia
E tutto il resto è roba da sfigati
E dunque, lode e gloria della Puglia
Ben venti anni adesso son passati
Da quando fosti al mondo che ti garba
E già completo di codino e barba.»)
La sorpresa della serata si incarna in un quartetto di piacenti fanciulle olandesi, che inaspettatamente apostrofano la compagnia, chiedendo di grazia dove ci si possa andare a divertire la sera a Trento - domanda che potrebbe passare per retorica, conoscendo Trento e i nostri, ma rivolta in completa buona fede.

Panico ed euforia iniziano a serpeggiare tra le fila della brigata, e, mentre l'Originale propone concitatamente di portarle nella sua magione e usare il Limoncello appositamente depositato in freezer - come bevanda nel migliore dei casi, come oggetto contundente nel peggiore - per trarre il massimo profitto dalla situazione, comunicando in un inglese stentato il resto del gruppo comincia a scortare le sventurate in giro per la città, in cerca di locali aperti.
Si trova, con gran sollievo dei nostri e un certo disappunto delle fiamminghe, in cerca di locali da ballo, soltanto una birreria.

La serata, che l'Originale chiamerà successivamente "Una battaglia vinta", incitando nel contempo i compagni di merende a non perdere la concentrazione necessaria (?) alla vittoria della "guerra", trascorre piacevolmente, e ci si dà appuntamento per l'indomani.
Con un fare tipico di esperti coglitori di funghi, i nostri decidono di tenere nascoste le nuove conoscenze, e, con lo spirito del cacciatore di cinghiali che già sente sua la preda, l'Originale predispone la spartizione delle componenti del gruppo.

(Il lettore attento avrà forse rilevato che, a fronte di quattro piacenti fanciulle, i nostri sono cinque.
Il lettore informato avrà ricordato che Nicolaj è felicemente fidanzato, a distanza.

Il lettore perspicace avrà intuito perché Nicolaj non abbia potuto voluto nei giorni successivi unirsi ai nostri per riincontrare le fanciulle.)

La sera a seguire, seppur con qualche difficoltà dovuta alle differenze di linguaggio, si riesce a organizzare un altro incontro, scampando per la seconda volta il pericolo di finire in qualche locale da ballo. Gli argomenti di conversazione iniziano a languire.

Siamo a martedì: le ragazze chiedono ancora di uscire, ma stavolta i nostri non perdono la testa; ci sono cose più importanti nella vita di un uomo, e comunque Age of Empires II vale bene un gruppo di quattro piacenti olandesi - no, non è vero, ma stendiamo un velo pietoso e passiamo a mercoledì.

Mercoledì: la Donnola è partita.
I nostri rimangono in tre, ma si presentano solo due olandesi, e stavolta, sfortunatamente, si trova aperto un locale in cui sembra si possa ballare. Il sottoscritto si dilegua prima di entrare, l'Ingegner Pulsante e l'Originale tentano la sorte e scoprono che in realtà non c'erano possibilità di ballo, all'interno - ma nessun risvolto interessante, pare.

Da allora, delle olandesi non si sa più nulla.
Rimane un solo rimpianto: non aver potuto sottrarre il simpatico libricino-guida all'Italia con le frasi utili per relazionarsi con gli autoctoni: «Che bello, cardinali e gangster che si contendono il potere!», «Vieni qui, o mia bella salsa alla marinara!», ed altro ancora.

(Sul serio.)

sabato 21 aprile 2012

Nomen omen

Gli esami si avvicinano inesorabilmente.
Per non pensarci, i nostri si ritirano il venerdì sera chez Biagio l'Originale & la Donnola, per annegare i propri dispiaceri e preoccupazioni in Age of Empires II: e in effetti, il fatto che ci sia incontrati alle 19:00 per cenare e poi iniziare e finito dopo le due di notte dà qualche suggerimento sulla non indifferente resistenza che offrono le suddette preoccupazioni prima di soccombere, e sulla volontà dei nostri per trovare un qualche rimedio alla cosa.
Tipo, non so, studiare.

Non che le lezioni facilitino. Si può dimostrare il seguente

TEOREMA DELL'ONOMASTICA DELLE VARIABILI

Quando durante una lezione bisogna assegnare un nome ad una variabile, questo sarà:
  1. "x", se non ci sono altre variabili presenti;
  2. Se c'è almeno un'altra variabile presente, sarà scelto nuovamente il nome di quella stessa variabile, alternativamente portata in maiuscolo, in corsivo, o ripresentata con un folkloristico apice o pedice mai visto prima;
  3. Se si sono esauriti gli apici astrusi e le possibili formattazioni, si provvederà a scegliere la lettera più simile, prendendo in considerazione ogni possibile alfabeto elaborato dalla razza umana a partire dai tempi della mezzaluna fertile.
  •  Corollario 1:
    La differenza di concetto tra due variabili è tanto più sottile e fondamentale quanto più simili sono le lettere che le descrivono.
  • Corollario 2:
    A partire dalla quinta volta che, nel corso di una lezione, una variabile viene trascritta, questa tenderà inesorabilmente alla variabile del punto 1.
    Con l'aumentare delle trascrizioni, tutte le variabili si trasformano irreversibilmente in "x".
Dimostrazione
(la dimostrazione è banale e lasciata al lettore per esercizio.
Aiuto: utilizzare l'assioma di completezza dei reali, la congettura di Goldbach e la quinta di Beethoven.)

Frustrazione? Mal di testa? Un vago sentore che tutto ciò che avete letto non abbia il benché minimo senso? Godetevi i vostri cinque minuti da studente di matematica/fisica!

sabato 14 aprile 2012

Messaggi promozionali e indicazioni mediche

Apro una parentesi brevissima e semiseria ancora prima di iniziare: This must be the place è un film abbastanza surreale per poter sembrare una storia vera, abbastanza contraddittorio per convincerne, fin troppo ottimistico per non arrivare a desiderarlo.
Chiusa parentesi. Proseguo (inizio) come se niente fosse.

L'Orientale è tornato martedì sera alle 8, abbrustolito quanto basta durante il soggiorno nelle terre natie: fortunatamente la situazione metereologica trentina non manca di coerenza e qui non c'è stato rischio di scottarsi, e anzi, si pensava proprio di tirar fuori la canoa una di queste mattine; il problema sarebbe più che altro remare in salita per arrivare fino in facoltà.

La Donnola e Nicolaj non sono invece ancora in loco, l'Ingegner Pulsante c'è ma pare essere in periodo di clausura, l'Originale si rende disponibile solo per giocare ad Age of Empires II.
Morale: si va sviluppando una certa abilità nel gioco suddetto.

Cominciano a farsi sentire con più forza i classici fastidi di inizio stagione, quali ad esempio un'inspiegata verve o la rinascita di speranza e ottimismo: le cure, da applicare tempestivamente, consistono nel continuare ad ingerire pietanze tipicamente invernali e abbattere sistemicamente a colpi di Pavese qualsiasi ingiustificato sentimento positivo. Se si dovessero presentare sentimenti positivi giustificati, tenere a mente che non esistono sentimenti positivi giustificati e comportarsi di conseguenza.

(se non siete d'accordo con quest'ultima conclusione, correte ai ripari prima che sia troppo tardi! Ci siete già dentro fino al collo.)

P.S.: Lo so, oggi sono in ritardo di più di un'ora con l'aggiornamento, ma capitemi, c'erano degli elefanti da guerra che dovevano guadare un fiume, e non potevo tirarmi indietro.
E una provetta di Analisi II.
Ma questo non è veramente importante.

venerdì 6 aprile 2012

Il suonatore Biagio

 Dov'è Biagio l'Originale
che fu sorpreso dai suoi vent'anni
e con Pokemon Giallo avrebbe ancora giocato?
Lui che offrì la vita alla logica,
la gola al canarino* e mai il pensiero
d'aver avuto torto a volte per intero.

Lui sì, sembra di sentirlo
trarre conclusioni affrettate,
a partire da ipotesi errate:

sembra di sentirlo ancora
dire allo studente di filosofia:
"La tua facoltà è più facile della mia."

È tornato a casa, ecco dov'è - come tutti, del resto.

Disgraziatamente, queste non sono settimane troppo interessanti; la reale causa, a dirla tutta, è che l'interesse nella vita e negli eventi che la compongono raramente sopravvive alla decisione di mettersi a leggere Pavese di prima mattina, alla fermata dell'autobus e con un sottofondo di pioggia scrosciante: e il nostro ha sconsideratamente compiuto questa scelta. Sicché, la settimana è sfumata immediatamente in toni di grigio.

Motivazioni d'ordine shakespeariano per il maltempo sopracitato, comunque, ce ne sono eccome: la meteorologia ha infatti prontamente seguito le logiche del Macbeth, e il tempo è andato incupendosi da quando l'Originale ha rischiato di vincere a Citadels - evento apocalittico in grado di scatenare l'Armageddon, e prontamente sventato dalla Donnola, che si è rifiutata di concludere la partita - e ha totalizzato una serie di clamorose vittorie in Age of Empires II.

Qualunque fosse la ragione dei rovesci di mercoledì e giovedì in quel di Trento, il nostro Orientale ha potuto verificare che, se non è detto che nelle scarpe Geox il piede possa respirare, è però certo che, ad opportune condizioni, rischi l'annegamento: la sensazione di camminare scalzi nell'acqua, in altri contesti certamente più piacevole, è garantita quando un avvallamento del selciato forma una pozza di discrete dimensioni e il tempo, pur infernale, non vi fornisce nocchieri dagli occhi di bragia. Del resto, è probabilmente più salutare trascorrere la giornata con i piedi bagnati che non infilarsi delle monete sotto la lingua, e così non è che ci si possa lamentare. (Ma, potendo scegliere, non fatelo.)

Come tutte le volte in cui non si sa bene cosa dire, si è finito a parlare del tempo - in realtà così si è anche iniziato, ma vabbe'. È che non ci sono più le mezze stagioni, ecco perché.

* Bevanda digestiva prediletta da chiunque sia nato negli anni '20 e dall'Originale