venerdì 23 dicembre 2011

False partenze

La Donnola è partita - è stata, forse, la prima -, Nicolaj è partito, è partito l'Orientale e l'Ingegner Pulsante, anche l'Originale ha dovuto accettare il fatto che le lezioni sono finite, e non ci sono altre opzioni, si torna a casa.

Volevo approfittare del periodo morto per introdurre il Sardo Scorbutico - in realtà non so perché non l'ho fatto prima.
Si capisce che è sardo dal modo in cui pronuncia la parola "pecora", si capisce che è scorbutico perché tendenzialmente lo fa per insultare l'interlocutore, chiunque egli sia e a prescindere dal contenuto della conversazione; il Sardo Scorbutico è l'amico che vorreste regalare al vostro peggior nemico, o a qualunque persona sola che pensate non sappia apprezzare il valore della solitudine; è l'ospite perfetto per il party a cui non siete stati invitati, e il miglior compagno per la fanciulla che vi ha malamente scaricato.
Il Sardo Scorbutico offre crostata nei cartoni della pizza, fa colazione con birra e pomodori - ma disgraziatamente la cosa non sta avendo conseguenze - e si diletta guardando su Youtube video di satanisti e presunti fondamentalisti cristiani. Va anche a rubare i lumini dai cimiteri, ma è un qualcosa a metà tra una leggenda e un segreto, quindi fate finta di non aver letto.
Ogni tanto se ne sentirà parlare!

Tornando all'argomento in apertura, invece, il ritorno ai luoghi natii ha innumerevoli vantaggi spesso sottovalutati, che molti sembrano non cogliere: non si è costretti ad andare in giro conciati come l'Omino Michelin, per dirne una.
Non si deve pagare per un pasto a base di verdura bollita - crudele ironia! -, e a fatica ci si trattiene dal consegnare ai propri genitori la tessera della mensa, non si deve andare a buttare la spazzatura né pulire periodicamente i bagni. O almeno questo è quello che pensavo.

Scusate, devo andare a passare lo straccio.

mercoledì 14 dicembre 2011

Consigli dalla selvaggina

Il due di picche è un'arte.

Come tale, perché dia risultati soddisfacenti ci sono dei prerequisiti sull'artista, e in particolare:
  • Incessante passione,
  • continuo esercizio
  • e un talento innato.
 C'è modo e modo di girare un due di picche - donne, è a voi che mi rivolgo -, e in nessun modo le vostre amiche potranno insegnarvi quale sia quello migliore: perché non c'è un unico metodo migliore, e perché non saranno loro ad esser scaricate vita natural durante nelle maniere più disparate.
Accettate i consigli di un esperto. Di qualcuno che le ha provate tutte. Di un virtuoso del due di picche.

Per quanto riguarda l'incessante passione, diciamolo pure, quale maggior piacere del sollevare le speranze altrui per farle in rapida successione - o, all'opposto, in lenta agonia - schiantare impietosamente contro un muro tinto a fresco con toni recisi di fato ineluttabile? È come vedere delle formiche tirarsi su la tana: se non vi chiamano per pranzo, prima o poi cederete alla tentazione di rovesciarci su un secchiello d'acqua; e se il pranzo ve lo dovete preparare da sole, allora non c'è alcuno scampo per le bestiole ignare.
Lo ammetto, si può avere un attimo di ripensamento un attimo prima di compiere lo scempio, ma è appunto solo un attimo, e forse si può avere un momento di rimorso dopo, ma per allora l'ora del pranzo sarà sicuramente arrivata, e allora cosa importa? Non difettate in passione! I modi più efficaci per sentirsi meglio sono anche i più immorali, e da quando in qua questo è un problema?

Il continuo esercizio è assolutamente necessario: fortunatamente la fauna abbonda, e non è difficile trovare un malcapitato da bistrattare. Il mondo pullula di autoeletti grandi amatori, brillanti personalità misteriosamente single da eoni e fascinosi scrittori di blog cui non è chiaro l'aggettivo "fascinoso" né tantomeno il concetto di "fascino", che difatti utilizzano a sproposito: sono addirittura più delle tipologie di stampante presenti in un qualsiasi negozio di elettronica, quasi come la fila della cassa che pensavate fosse la più breve e invece pare proprio che il tipo lì davanti stesse tenendo il posto a una quindicina di persone, sicuramente di meno delle pagine che vi mancano da studiare per l'appello di lunedì prossimo. Eh sì, sono davvero così tante.
Per le più pigre basterà un'occhiata o un sorriso più accentuato, alle più volenterose si consigliano calorosi abbracci e sguardi intensi: tanto più veloce arriva la pallina, tante più sono le possibilità di fare un home run, se colpite bene.

Il talento innato è, appunto, innato. C'è chi sostiene che sia come per l'orecchio musicale, "se ce lo si ha è meglio ma si può sviluppare", e forse in parte è vero, ma sappiamo tutti quanti che non sarà mai la stessa cosa.
Un talento del due di picche direbbe "Rimaniamo amici" solo per poi aggiungere "di qualcun altro", si parerebbe con "Non vorrei rovinare la nostra amicizia"unicamente per proseguire con "meno male che è a senso unico", indietreggerebbe su "Non è per te, sono io che ho problemi" per scattare su con "piaccio solo a mentecatti", e via dicendo. Un talento del due di picche sa che se proprio bisogna spezzare un cuore, tanto vale far pezzettini piccoli, almeno ci metterà un po' a ricomporsi, e ci si potrà nel frattempo dedicare ad altre attività.
Una donna che sia una stella del due di picche sa che, volente o nolente, passerà la vita ad infrangere cuori: e decide di farlo con classe.

C'è altro, ma già così è abbastanza. Fate tesoro delle lezioni acquisite!

(considerato che lettrici in pratica non ce ne sono, non so quanto possa tornare utile, ma chi lo sa.)

giovedì 8 dicembre 2011

La vita sotto i ponti

La vita sotto un ponte non è semplice né auspicabile, specie quando i più partono per tornare a casa, e i giorni, tra festività effettive e festività rubate, scorrono con insolita lentezza.
L'Orientale torna giusto in tempo per godersi questo splendido periodo da una produttiva vacanza studio nel Neg-Na Yi, regione della Cina notissima per alcune peculiarità storico-culturali.
Tra le altre:
  • È nel Neg-Na Yi che si è sviluppata l'assoluta propensione della popolazione cinese per la mandorla: occhi a mandorla, latte di mandorla, e si sarebbero anche presi mandorle per moglie se gli Indiani lì accanto non avessero avuto l'idea di chiamare la Buoncostume;
  • È nel Neg-Na Yi che Giulio Cesare si ritirò a vita privata dopo aver preparato la messinscena delle Idi di Marzo, inventando con secoli d'anticipo nuovi filoni letterari: basti ad esempio il "Bellacapella", commedia teatrale in monometri sul tema della calvizie incipiente che la critica ha definito "moleriana", "beckettiana" e "valeriana", alludendo forse con quest'ultimo aggettivo al fatto che sugli attori, nonché sull'autore, sarebbero stati benissimo dei pomodori, meglio se ben maturi;
  • È nel Neg-Na Yi, infine, che vengono assemblati gli iPhone, sul cratere del vicino Monte Fato, e nella Cattedrale di San Gandalio è venerata la reliquia del dito di Frodo Baggins, di dicussa autenticità.