martedì 29 novembre 2011

Dadi imparziali

Il titolo sortirà l'effetto desiderato solo se siete raffreddati: la suddetta malattia - il raffreddore si può chiamare malattia? Non è un tantino iperbolico? E perché si dovrebbe frequentare una facoltà scientifica, se non si ha la possibilità di tirar fuori iperboli a piacimento? - è in pratica l'unica entità femminile che si compiace di passare l'inverno con l'Orientale, con fedeltà e zelo sconfinanti nello stalking.
(Tempo: chi ne dissipa più del raffreddore? Ma bisogna conviverci.)

Dicevamo.

Per ottenere dati imparziali può essere utilizzato un dado, che per sua natura dovrebbe essere imparziale - be', a patto di considerare la probabilità imparziale, e non ci scommetterei sopra: agli accesi sostenitori dell'imparzialità del caso è caldamente suggerita un'attenta lettura delle Leggi di Murphy, architrave della cultura scientifica della nostra epoca (il che dice molto sulla stessa, ma basta cambiare discorso).
Il dado in questione è un d20: ad ogni numero, o gruppo di numeri, si associa una risposta, e poi si lancia. Tipicamente: da 1 a 10 la risposta è sì, e da 11 a 20 la risposta è no.

Visti i ripetuti risultati compresi tra 11 e 20 ottenuti contro ogni legge della statistica in risposta alla domanda "M'ama?" - le margherite ringraziano -, l'Orientale ha deciso di affinare la tecnica:
  1. Lancio con domanda di cui si vuole ottenere la risposta;
  2. Lancio con domanda di cui già si sa la risposta (per vedere se il dado mente);
Va da sé che se la risposta alla seconda domanda è sbagliata, anche la prima risposta va letta come falsa.

Per un certo periodo il dado ci è cascato - probabilmente non aveva ancora capito il motivo dei lanci doppi. Ora si vede che ci è arrivato: se esce "M'ama", esce poi che sta mentendo; se esce "Non m'ama", testimonierà infallibilmente il vero.
Allora ho elaborato un nuovo paradigma:

- Lancio con domanda di cui si vuole ottenere la risposta, e in particolare: "M'ama o non m'ama?"
  • È uscito m'ama?
    Lancio con domanda di cui si sa già la risposta, e in particolare: "Quanti numeri ci sono tra il numero che è uscito e lo zero?";
  • È uscito non m'ama?
    Lancio con domanda di cui si sa già la risposta, e in particolare: "In che giorno del mese cade Natale?".
Per ora funziona.

 (Ma chi è che dovrebbe amare o non amare l'Orientale, e il cui amore viene così ardentemente desiderato?
Nonostante la nota riservatezza di quest'ultimo, da alcune confessioni strappate in evidenti condizioni di ebbrezza - causa brindisi con champagne - emergerebbe un disperato bisogno di affetto da parte del proprio sistema immunitario, con gran disperazione del raffreddore. Che comunque per ora può stare più che tranquillo.)

giovedì 24 novembre 2011

Stati confusionari

Ci sono tanti tipi di stati confusionari.

Ad esempio, se la mia camera fosse stato autonomo, ecco, volevo andare a chiedere in Comune questi giorni, appena ho un attimo ci faccio un salto, dicevo, se fosse stato autonomo sicuramente avrebbe una legge che punirebbe con la reclusione chi usa sostantivi caotici come "stato" in contesti poco consoni - vedi la frase "se fosse stato autonomo", che assume significati diversi senza neanche bisogno di cambiare accenti -, e forse prevederebbe la sedia elettrica per logorroici: unico problema, rimarrebbe senza governo.

...tutto sommato è un bene che la mia camera non abbia autonomia politica, volevo solo dire che in tal caso sarebbe senz'altro uno stato confusionario. E alla scrivania toccherebbe di ospitare la capitale.

(Origine di questa profondissima riflessione: stavo ripassando per una provetta, e... oh, non importa. Il punto è: se sto studiando, e volete chiedermi qualcosa, aspettate prima 5 minuti, se no sono in stato di ubriachezza.
Sul serio, mi hanno interrotto per parlare e non so neanche cosa ho detto, a malapena riconoscevo l'interlocutore. Càpita.)

domenica 20 novembre 2011

Colpo grosso al Biagio rosso

Questo post ha senso solo per il suo titolo. Non è bellissimo?

Ci sono una serie di cose che dovevo infilare nei post precedenti, però mi pareva stonassero col resto del contenuto; qui di contenuto non ce ne è e quindi posso lasciare qualche messaggio di servizio senza timore. Allora:
1) Rinominare l'LBI "Ingegner Pulsante". È un nome che fa un po' Bob l'Aggiustatutto, ma in fondo è proprio questo il suo punto di forza - del nome, non dell'Ingegner Pulsante. O forse di entrambi?
2) Aggiunta di una pagina presentazione/scheda personaggi. Bisognerebbe farla, altrimenti eventuali nuovi lettori non capiscono di chi si parla;
3) Procurarsi un qualche smartphone e uno scanner per rendere il tutto più multimediale e interattivo e metteteci voi qualche altro aggettivo con almeno cinque sillabe (non so, aristotelico, pleonastico, commutativo, cose così);
4) Quando si improvvisa un elenco numerato il quarto punto è sempre quello in cui non si sa bene cosa scrivere;
5) La fidanzata di Nicolaj è arrivata e se ne è andata, senza sconvolgimenti di sorta;
6) La donna dei sogni dell'Originale è stata giudicata dall'Orientale sequenzialmente "un cassonetto", "un armadio a muro a tre ante", "una lastra di piombo" e "un parallelepipedo 2x2x2". L'Originale ha protestato a viva voce, ma le foto su Facebook  hanno potuto attestare la fondatezza dei vari epiteti;
7) L'Originale ha trovato la donna dei suoi sogni;
8) Scambiate i punti 6 e 7 per avere un elenco più razionalmente organizzato.

(e un'altra settimana è andata)

venerdì 18 novembre 2011

Metafore dell'esistenza

Ieri sera esco dalla camera per andare, come dire, in bagno - ho sentito anche dire "in ufficio", ma spero non vi offendiate se stavolta sono diretto -, e ho visto che dalla porta chiusa trapelava della luce.
Allora mi son fermato e mi son detto Ci sarà Nicolaj, va beh, pazienza, aspetto.

E ho aspettato, e non si è sentito nulla, e insomma, io avrei anche dovuto andare, ma mi spiaceva bussare e dire Hey, Nicolaj, a che punto siamo lì dentro?, insomma, è imbarazzante.

Ad un certo punto si è aperta la porta della stanza del sopracitato pseudolituano, il quale:
1) Mi ha guardato - probabilmente ponendosi la legittima domanda: Perché stare fermi davanti alla porta del bagno?
2) È entrato in bagno;
3) Si è richiuso la porta dietro.

(sì, ecco, il bagno era vuoto ed era rimasta la luce accesa - la porta è chiusa di default.)


La grande metafora sulla vita dietro a tutto ciò è che se dovete andare in bagno e vedete la porta del bagno chiusa e la luce accesa fate prima a bussare. A meno che vi faccia piacere tenervela per una mezz'oretta almeno.

lunedì 14 novembre 2011

È che arrivo sempre tardi

Per essere le 15:05 era veramente buio. Uno dice, Le giornate si stanno accorciando, ok, però era veramente strano.
...e infatti erano le 17:05. (I minuti erano giusti.)

Una prova in più del fatto che la finzione deve essere verosimile, ma la realtà questo dovere non ce l'ha mica. Glielo spiegate voi all'LBI, che era lì che aspettava dalle 15:20 alle 16:00, che ero persino compiaciuto di essere arrivato con ben 15 minuti di anticipo, nonché egoisticamente preoccupato che potesse fare in ritardo?

domenica 13 novembre 2011

EDIZIONE STRAORDINARIA

Nicolaj ha ritrovato il Bicchiere Azzurro, scomparso in circostanze misteriose due mesi fa.
In sua assenza il Bicchiere Giallo è passato a miglior vita mentre chiedeva al pavimento "Saremo amici?" (per ulteriori chiarimenti, video a fine post), e gli altri quattro han realizzato che no, il pavimento non è un tipo molto socievole.

Il Bicchiere Azzurro è stato ritrovato esanime sotto la panca della cucina: coadiuvato dai più moderni strumenti di ricerca, quali scopa e paletta, il nostro rinveniva il corpicino semifragile affidandolo alle amorevoli cure dell'Orientale.
Dopo ripetute applicazioni di detersivo e spugna, il disperso ha ripreso il tono usuale, e sembra essere in rapido miglioramento - ulteriori informazioni rimangono riservate.

Il Bicchiere Verde, in un'intervista rilasciata al Pasto Quotidiano - discusso periodico di (dis)informazione letto da ogni forchetta radical chic che si rispetti -, ha dichiarato riconoscenza per il riuscito, ancorché tardivo, intervento delle autorità locali.
Nell'atmosfera di generale giubilio, non terminano i sit-in dei cucchiai. «Il Governo» - annuncia un portavoce, eretto sullo scolapiatti - «aveva promesso di abbassare le temperature, e invece non fanno che salire! Che cosa ne sarà di brodini e minestre? Come troveremo lavoro? Continueremo a far lavorare i nostri figli nei caffè?». Non si riporta ancora nessuna risposta ufficiale dei vertici.

Ridiamo la linea allo studio.

[video alla fine del post]

venerdì 11 novembre 2011

After the thrill is gone

Un assaggio dell'umore dell'Originale e dell'Orientale nel post-compitino. Tornato nel secretum della propria abitazione, l'Orientale riceve una chiamata dall'Originale. La riportiamo nei punti salienti.

Originale: «Ciao, senti, ma la domanda [seguono cose che non volete veramente sapere]
Orientale: «Ah, sì! Io ho fatto [seguono altre cose che non volete veramente sapere]»
[poco dopo]
Orientale: «Ma... sei già partito? Torni giù?»
Originale: «Torno giù, ma ho il treno tra un po'.»
Orientale: «E... posso venire al collegio? Ho bisogno di compagnia e di un viso amico.»
Originale: «...sì. Anche io, in effetti.»

Dopo questo edificante esempio di amicizia fraterna (ma anche no), l'Orientale si reca al collegio e poco dopo, con la confortante (ma anche no) presenza della Donnola, accompagna l'Originale in stazione.

Tornato a casa, trova una mail che annuncia che il voto è stato pubblicato.
Pronto al peggio, trova invece un 26. Due punti aggiunti per magia.

Ok, non è 30. Ma è quasi 27. Si può fare, no?

giovedì 10 novembre 2011

Quando il dovere chiama

Il nostro sta ancora decidendo cosa scegliere. Nel frattempo, i principali risultati sono, non necessariamente in quest'ordine di gravità:
1) sonno in quantità irrisorie;
2) vita sociale ridotta - e neanche sempre - alle sole ore pasti;
3)  lo studio invece tutto bene, domani arrivano i mobili e meno male che la carta da parati è già a posto.

Parlando d'altro, in vista del compitino di domani all'impegno nel ripasso si sostituiscono da diversi giorni ben altre attività, di ben altro spessore intellettuale: si impanano fragole, si scrivono poesie in cui le ragazze - in sgargianti voli pindarici - sono comparate allo sgradevole cibo della mensa, si pensa a cosa si farà in caso di 30 e lode, assicurandosi nel contempo che l'eventualità non abbia luogo (se non per intervento divino).

Fine degli aggiornamenti. 
Anzi no, ancora una cosa: doveva venire la fidanzata di Nicolaj, ma alla fine non si capisce bene; diremo solo che è una tipa talmente all'avanguardia che, anziché dire che ha il mal di testa, dice che ha la stomatite. Son finezze, nevvero?

domenica 6 novembre 2011

Volta la carta

Conoscete Citadels? Se non lo conoscevate, conoscevatelo.
Con il post di oggi viene introdotto il Lato Buono dell'Ingegneria (d'ora innanzi LBI) - si poteva anche dire "il buon ingegnere", ma Biagio sostiene che essere troppo ossimorici appesantisce la lettura.
Meno male che ci sono aggettivi come "ossimorici" che la alleggeriscono.

Torniamo a Citadels. Detta in soldoni: bisogna tirar su una propria città, edificando dei quartieri, e nel contempo boicottare gli altri per fare più punti; ad ogni turno i giocatori scelgono un ruolo, ed agiscono secondo un ordine predefinito: i ruoli vengono scelti in segreto, di modo che nessun giocatore sappia quale personaggio abbiano scelto gli altri.

Detto ciò, riportiamo un breve sketch: Biagio l'Originale ha danaro in quantità, e l'Orientale decide di prendere il ruolo del Ladro per derubarlo - a patto di indovinare il suo ruolo. La Donnola - che citiamo ora solo di sfuggita, ma a cui verrà presto o tardi riservata più ampia presentazione - sceglie l'assassino. L'Orientale è convinto che l'Originale sia Re, la Donnola vuole che il potere del Re non sia attivo per quel turno.

Donnola: "Uccido il Re."
Orientale: "Derubo il Re."
Originale: "..." 
LBI: (sbuffando) "...ma che turno di merda!"

L'Originale sfugge al complotto e LBI, che per sua disgrazia ha scelto il Re, salta il turno. Per la cronaca, alla fine ha vinto la Donnola.

mercoledì 2 novembre 2011

Innocenti abrasioni

Tornato a casa, al taglietto sulla gamba causato dagli stivali del (tristemente noto) pattinaggio sul ghiaccio è stato affibbiato un livello di gravità pari a quello di gangrene in stato avanzato: a nulla sono valse le proteste di Biagio, che però è riuscito a scampare al ricovero a tempo indeterminato in favore di un'operazione casalinga.

Sfornito anche di computer, illudendosi di poter svolgere ogni propria socioinformatica mansione da un malnato iPad, il nostro abbandonava - forzatamente - persino il beneamato blog. Si tenterà di riassumere in poche righe la turbinosa serie di avvenimenti.

Discesa al Lucca Comics con 3 cambi. O erano 4? Comunque, ritardo di 10 minuti del trento Trento- Bologna, segue corsa a rotta di collo verso il treno per Prato: lo scatto fantozziano distorce la rete spaziotemporale, e il nostro è sul vagone appena in tempo, scampando il peggio.

Biagio indossa successivamente i panni del Mediatore Linguistico tra:
  • Un signore toscano;
  • Una signora inglese;
  • Una signora estone che parla in spagnolo.
I problemi nella comunicazione, per la cronaca, risultano legati più al fatto che nessuno ha cuore di dire alla signora inglese che è stata pesantemente presa in giro dalle Ferrovie dello Stato che all'effettiva differenza di nazionalità e linguaggio. Alla fine, comunque, pare che il concetto sia passato.

Arrivo al Lucca Comics, ghiaia nelle rotelle del trolley, gaudio e tripudio.
Il giorno successivo il nostro ritrova la propria unica ex tra le strade di Lucca - ma che culo! -, discesa a Roma conseguentemente anticipata al giorno successivo.
Nel frattempo il nostro chiede ai cosplayer di scattargli delle foto, osservandone le espressioni allibite, e avvisa dei sedicenti Templari della minaccia Giacobbo. Si scopre che ci sono ragazze che rispondono a tono a battute matematiche. Gaudio e tripudio (sul serio, stavolta.).

Grande risultato teorico: la ghigliottina è l'unico oggetto che decolla ma non vola.

Ritorno al natìo borgo selvaggio, si riferisce al gruppo locale dell'esistenza di ragazze che rispondono a tono a battute matematiche. Grandi manifestazioni di gioia: «Ma allora esistono! Esistono! ESISTONO!».

Riflessioni letterarie: Pessoa era pazzo, ma tutte le sue multiple personalità erano sane, quindi nessuno se ne accorgeva. Avrebbe dovuto far nascere dubbi la laurea in ingegneria di una delle tante.
(ci sono poche scuse per chi si crea un'altra personalità, e quelle poche scompaiono quando le fa fare l'ingegnere.)

Passo e chiudo.