venerdì 25 maggio 2012

Sull'effetto Povo

Mi chiedono approfondimenti sulla laconica uscita del post precedente riguardante l'effetto Povo: riportiamo dunque una memoria scritta, dai diari del 2765 ab U.C. di Biagio l'Orientale.

sabato 19 maggio 2012

La beffa di Biagiari

Non volevo fare un post che parlasse di Age of Empires II.
Ma sto facendo un post che parla di Age of Empires II.
Oltretutto, solo per dire qualcosa che può capire solo chi ha dimestichezza del gioco, e che chi è in grado di capire troverà in definitiva worthless.
Insomma: giocando contro l'Originale sono riuscito a far penetrare due miei contadini nel suo accampamento e a fargli costruire di nascosto una torre giusto accanto al centro città, gesto fondamentalmente inutile, ma pazienza. Volevo dirlo, e dare all'impresa un nome.

Per il resto, si potrebbe scrivere degli improbabili incontri in calzettoni e ciabatte con le piacenti vicine di casa, o della teoria di Nicolaj sugli "estremisti fisici" riguardo alla vicenda Ansaldo, ma anche del famigerato Effetto Povo e delle sue implicazioni nelle menti dei giovani universitari, come pure delle tentate scorribande dei nostri nelle biblioteche comunali, per tentare improbabili approcci.

Ma per questa settimana preferisco lasciar spazio all'inventiva del lettore. Quello che riuscite a immaginare sarà probabilmente (a grandi linee) quello che è accaduto.
Garantito.

venerdì 11 maggio 2012

L'insetto e i suoi derivati

Quest'oggi l'Originale ha tirato giù la solita manfrina del comprendere la vita riportandola a schemi matematici: noialtri gli si vuole bene, e ormai, un po' come col caro nonnetto che ha perso qualche colpo, tendiamo ad annuire con fare condiscendente alle sue uscite, così da non scatenare interminabili discussioni.
Ad ogni modo, il nostro, come ogni buon fondamentalista matematico, è diventato sostanzialmente sordo a qualsiasi critica al suo sistema di pensiero, così che ogni tanto ci si può arrischiare a contraddirlo, fino ad asserire addirittura l'esatto opposto di ciò che sostiene.

Esempio: «Bisognerebbe scegliere se capire la vita o viverla.»
L'asserzione di cui sopra mostra in generale come la correttezza grammaticale non abbia nulla a che fare con la sensatezza del pensiero espresso - parlo di (mancata) sensatezza perché si può osservare come la frase mantenga sostanzialmente immutato il proprio significato sostituendo a "capire" un qualsiasi verbo, eccezion fatta per vivere. Da un altro punto di vista, è una frasetta che può essere usata per demolire qualsiasi proposito, ed è quindi in qualche modo un mezzo ideale per accendere le discussioni - se non fosse che l'Originale non ha abboccato. Che peccato.

Mentre riflettevo sul capire la vita o viverla, mi sono imbattuto nella seguente striscia:


«Or am I a scientist

La fonte è xkcd, ed esemplifica bene come non si possa fare lo scienziato; si è uomini di scienza, più come un temperamento che come un talento (il titolo della striscia è proprio "Temper"), e questo può destare un certo interesse nella categoria.

Per volare più basso: ieri ho avuto la brillante idea di lasciar "cambiare aria" alla mia stanza fino alle 8 di sera, con il bel risultato di trovarmi al momento di andare a dormire invaso da insettini di diversa stazza e specie. Per quanto più di qualcuno, per il troppo osare, fosse finito arrosto nella lampada, ne rimanevano in numero tale da non poterli schiacciare tutti a colpi di ciabatta, così si è dovuti passare al DDT, per poi arieggiare la camera per evitare conseguenze spiacevoli quanto crudamente ironiche. Prevedibile esito: ancora più insettini.

Nicolaj ha portato un po' d'ordine in tutto ciò - entusiasmato dall'insetticida come fosse un oppiaceo, ha prima provveduto ad aggravare la situazione dell'ossigeno come minoranza etnica nella comunità dei gas presenti in camera, per poi, armato di una ciabatta per mano, abbattere uno per volta i coraggiosi superstiti nemici - da segnalarsi un'uccisione per lancio della calzatura, di indubbio effetto scenico.

I nostri eroici uomini di scienza (più qualche intruso) saranno nuovamente impegnati stasera a capire la vita e svelare i profondi misteri dell'esistenza rimanendo incollati dietro ad un monitor per trastullarsi con giochi di 15 anni fa.
Son cose che ci si deve nascere per forza.

sabato 5 maggio 2012

Un ritorno non è impresa da niente

I viaggi sono sempre stressanti, specie per un cultore dell'otium quale il sottoscritto; va comunque detto che con Trenitalia sono in buoni rapporti - principalmente perché utilizzando un qualsiasi altro mezzo avrei maggiori spese e perdite di tempo, e quindi, pur con tutti i ritardi, non è che ci sia da lamentarsi.
Unico appunto: se nei Frecciargento ci fossero delle bocchette dell'aria non si rischierebbe di passare l'ultima mezz'ora di viaggio respirando anidride carbonica come una pianta d'appartamento (senza, ahimé, produrre ossigeno). Ma non è che sia così importante.

Passando ad argomenti più interessanti: nell'ultimo post avevo parlato della progettata stesura di un Vangelo narrante la matematica novella dell'Originale: la Donnola per l'occasione ha veramente vestito i panni dell'evangelista e si è messa all'opera con risultati che già la pongono in odore di santità. Sono stati realizzati due capitoli (1, 2), entrambi meritevoli di attenta lettura e riflessione.

L'affare olandese si è invece burlescamente concluso con una tragedia del messaggio à la Romeo e Giulietta - un modo altisonante per dire che mi sono accorto alle 3 di notte (appena rientrato a casa dopo l'edificante sessione settimanale di Age of Empires II) di essere stato contattato attorno all'una e mezza da una delle fanciulle in questione, che chiedeva se per caso avessi impegni per quell'ora.
Trattasi della classica situazione in cui si ritrova chi, avendo comprato un Gratta&vinci da 2€ poi disgraziatamente scivolato in un tombino, rimane per giorni, settimane, a volte mesi, tormentato dall'idea che proprio quello fosse il bigliettino recante un'esorbitante vincita, occasione persa per la propria distrazione colpevole.
Che fosse un bigliettino perdente come tutti gli altri non passa mai per la testa - diciamo pure che è più gradevole pensare di aver avuto occasioni e averle perse piuttosto che convincersi di non averne mai avute affatto.

Tra gli eventi degni di nota della settimana va almeno citata la visita ad un caffè letterario (!) a Trento, poi prontamente ribatezzato bar con dei libri - per citare letteralmente, "Non è un caffè letterario, è un bar con dei libri. Che è anche una cosa auspicabile, ma non è un caffè letterario".
Si potrebbero poi fare delle considerazioni in merito al fatto che, mentre i colleghi giuristi si lamentano di avere solamente due settimane di stacco dalla fine dei corsi all'inizio degli esami [noialtri si finisce il primo giugno e il primo esame è tre giorni dopo, ndr], ma si consolano con ponti di 10 giorni in occasione del 25 aprile e primo maggio e gite in amene località nordiche, ci sono universi paralleli ma non troppo distanti in cui sono iniziati i sacrifici alla trinità indù per poter arrivare vivi a fine Luglio - sì, si potrebbero, ma tra il dire e il fare...